La ricerca della felicità in Dante
|
L’immagine più forte di Dante sarà sempre quella di
un uomo in cammino nel viaggio della vita, un uomo alla ricerca di se stesso
e della propria felicità. Nel cammino dell’esistenza è fondamentale
constatare di continuo un senso di evoluzione: in questo un fattore
importante è quello del cambiamento, che non significa certo rinnegare
posizioni precedenti o parti di sé, ma vuol dire, invece, cogliere il giusto
sviluppo degli eventi in un percorso di maturità. Dante uomo tante volte
modifica le sue posizioni, risistema il proprio universo, e questo è
necessario perché i contesti cambiano, le situazioni maturano, le persone
divengono nel tempo quello che sono. Sarebbe ingenuo e superficiale non saper
tener conto di tutto ciò. La vita stessa è una prova continua verso il
cambiamento, che necessariamente implica la capacità di rinnovarsi, di saper
crescere e divenire. Tutto ciò, sia ben chiaro, in piena coerenza con sè
stessi: ecco la soglia che non si può mai varcare senza perdere il rispetto
di sé e degli altri. L’esperienza insegna la prudenza e fa presupporre sempre
la complessità nella vita di tutti, da cui sorge la volontà e la necessità di
trovare equilibrio, di sapere che tutto è frutto di fatica e di costanza:
tutto ha un prezzo e quello degli errori è il prezzo più alto, un conto che
prima o poi si deve sempre saldare. Il cammino di Dante volle essere, ed
ancora è, un cammino esemplare che parla a tutti gli uomini che vogliono
vivere da protagonisti la loro storia, responsabili delle loro scelte.
Il concetto di felicità è un
concetto umano, è la soddisfazione che si prova nel sentirsi al proprio posto
nel mondo, nel sentirsi realizzati e soddisfatti. È evidente che il concetto di
felicità si realizza con il realizzarsi della persona e produce un sentimento
che si manifesta in un modo di essere indipendente, in parte, dall’esterno. Con
l’esterno, con gli altri, si può poi condividere ed accrescere. Questo è un
aspetto della gioia che per realizzarsi ha bisogno degli altri. Soltanto i
contemplanti raggiungono la felicità con la letizia intellettuale: essi hanno
trasceso completamente i limiti terreni per gustare qualcosa di altro, è quel
sentimento che Dante riconosce nel Paradiso alle anime beate: Luce intellettual, piena
d’amore; / amore di vero ben, pien di letizia; letizia / che trascende ogni
dolzore (Par. XXX vv. 40-42).
|
martedì 28 aprile 2020
La ricerca della felicità in Dante
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Progetto Zero spaccato - 2^ e 3^ A Accettura
Un progetto che ha coinvolto le 3 classi di Accettura, attraverso un lavoro fatto in modo trasversale tra le varie discipline. I lavori son...

-
Un progetto che ha coinvolto le 3 classi di Accettura, attraverso un lavoro fatto in modo trasversale tra le varie discipline. I lavori son...
-
Alla ricerca della Natura sconosciuta! E' stata questa l'iniziativa laboratoriale che ha visto partecipare la classe 3A di Accettura...
-
E' vicino ormai, il periodo che ci porterà all'esame finale di giugno. Si moltiplicano gli incontri, le discussioni per programmare...
COMPLIMENTI un collegamento fantastico.
RispondiEliminaRingrazio la mia tutor Rosafrancesca per aver condiviso questa attività. I ragazzi hanno aperto il loro cuore regalandoci momenti di grande semplicità e gioia.
EliminaConclusasi attività Peer to Peer..bellissima esperienza nonostante il momento...Monitoraggio dell'esperienza dalla ore 13,00 alle ore 14,00.
RispondiElimina